Oggi voglio raccontarti questo esperimento che nasconde un significato davvero straordinario da tenere sempre bene a mente.
Un giorno, uno scienziato decide di prendere un acquario, dividerlo in due aree separate da una invisibile lastra di vetro ed inserisce in una parte un pesce rosso e nell’altra parte un piranha. Il piranha dopo qualche minuto che gira e rigira all’interno della sua metà, nota il piccolo pesciolino rosso e ovviamente inizia ad avere un certo languorino. Osserva quel pesciolino e il suo desiderio di poterlo mangiare aumenta in maniera sproporzionata, cibo = piacere = felicità. Così impaziente e spinto dalla voglia di riempirsi lo stomaco si precipita in fretta e furia per mangiarlo non notando però il vetro che lo separa e quindi *sbam* sbatte contro la lastra di vetro e si becca una bella capocciata! Lui però non si arrende, deciso e determinato ci riprova ancora ma *boom*, dolore, ancora una testata! Non capisce il perchè, il desiderio in lui non si è ancora placato, non vuole assolutamente privarsi di quella delizia e ritenta ancora e ancora ma nuovamente *sbam* ancora feedback negativi. Queste esperienze portano così a cambiare in lui l’associazione che dava al pesce rosso, perciò mentre prima provava eccitazione, appetito, voglia di andare a prenderlo, adesso ci vede dolore, dolore, dolore, solo dolore. Così, pieno di bernoccoli, decide amaramente di rinunciarci. L’indomani lo scienziato notando che il piranha ha ormai rinunciato decide di rimuovere la lastra di vetro, dunque il pesciolino avrebbe avuto vita breve, invece che succede? Succede che il piranha essendo ormai convinto che quel pesce rosso per lui significhi soltanto dolore e non più eccitazione smette di andargli incontro, lo evita, limitandosi a nuotare intorno al piccolo pesciolino rosso senza avvicinarsi minimamente. Così dopo qualche giorno mentre il pesciolino rosso se la spassa nell’acquario il piranha con un piatto prelibato pronto a due passi da lui muore di fame.
Cosa vuol farci capire questa storia?
Perché accade tutto ciò?
Questa storia vuol farci capire che spesso rinunciamo alla nostra felicità perché forse nel nostro passato abbiamo vissuto delle esperienze che ci hanno portato a cambiare associazione a ciò che ci rendeva felici pensando che siano invece per noi, solo fonte di sofferenza.
Questo accade quando abbiamo combattuto e ci siamo impegnati tanto tempo per raggiungere un obiettivo che poi alla fine invece non ci ha resi appagati quanto speravamo, portandoci invece una delusione, provocandoci dolore e facendoci soffrire.
Le nostre esperienze passate condizionano molto il nostro pensiero e il nostro modo di reagire alla vita, per ogni delusione vissuta la nostra mente crea una barriera per prevenire di viverla nuovamente, associa il raggiungimento di quel determinato obiettivo ad una sofferenza e così riesce a cambiare le nostre convinzioni.
Queste convinzioni ormai limitanti ci portano a non voler più rischiare.
Ci convinciamo di non essere capaci, di non essere meritevoli di essere felici, definiamo obiettivi impossibili così ci rinunciamo già in partenza.
Ma ora pensaci un attimo: le persone cambiano, gli anni passano, le esperienze aumentano, le situazioni mutano, le opportunità nascono e migliorano.
Dovremmo imparare a considerare le nostre cicatrici come un’esperienza passata e trarre una lezione da ognuno di esse, non dobbiamo farci condizionare il futuro osservando i fallimenti del passato, dobbiamo sfruttarli per vivere con la voglia di scoprire.
Perciò apri gli occhi e continua a rischiare, arriverà il momento, quello giusto, in cui ciò che desideri non sarà più dolore, ma finalmente un intenso piacere.
É una vita superficiale
GARRISOn keillor
quella di una persona
che non ha almeno
un paio di cicatrici.
Perché non importa quanto sia stata dolorosa la testata ma ciò che conta è la voglia di crederci ancora.
Perché la vita è stata fatta per essere frustata e non subita.
Perché la vita è stata fatta per essere cavalcata e le opportunità colte.
Perché te lo meriti!
Stringi i denti, concentra tutta la tua energia e lotta per vivere la vita dei tuoi sogni.
Non fare come il piranha che ha smesso di crederci.
Ci vuole coraggio per vivere la vita che meriti!
